lunedì, giugno 16, 2008

Porno-consulenze II

Roberto Giovannini per “La Stampa”

Torino finanzia uno studio per vedere se i campi di calcetto in sintetico fanno male. Milano, città seria e rigorosa, fa collaudare persino le sciarpe delle uniformi d’ordinanza dei «ghisa», ma finanzia corsi di «somatica dello spazio». La Bologna di Sergio Cofferati riscopre invece la sana tradizione comunista della assoluta no-glasnost: nelle tabelle mancano del tutto le descrizioni degli incarichi dei consulenti, e a volta diventa «bianca» pure la colonna con nomi e cognomi.

Roma, invece, riferisce proprio tutte le consulenze, compresi i gettoni di presenza (287,36 euro) per i membri della Commissione «barbieri e parrucchieri». Peccato che la compilazione dei tabulati sia stata affidata a impiegati un po’ intronati e a disagio con gli zeri: ed ecco che i 51.000 euro del progetto «il Presepe come gioco» diventano per 12 ore ben 51 milioni.

Se l’autobus non passa o gli operatori ecologici puliscono male sapete con chi prendervela: il 37% del totale delle consulenze e collaborazioni pagate nel 2006 dalle amministrazioni pubbliche (ovvero, 492 milioni su un miliardo 323 milioni) sono uscite dalle casse dei Comuni.

Sempre che le migliaia di pagine delle tabelle diffuse dal ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta siano davvero complete, cosa di cui è lecito dubitare. Molti esperti e addetti ai lavori sono pronti a giurare che la torta delle consulenze sia molto più grande, probabilmente doppia: due miliardi, forse due miliardi e mezzo di euro l’anno.

Un po’ per inefficienza, un po’ per errori materiali o «dimenticanze» più o meno interessate, appare evidente a chi consulta i dati resi pubblici sul sito del ministero (http://www.innovazionepa.gov.it) che qualcuno ci ha «marciato». Altrimenti non si spiegherebbe che la lista relativa al Comune di Roma sia lunga il triplo di quella di Milano (che non fa cenno alle docenze dei corsi di formazione, tanto per fare un esempio).

TORINO
Probabilmente si poteva sopravvivere senza i 54.000 e stanziati perché il Politecnico studiasse «l’applicazione di analisi a rischio sanitario-ambientale sui campi in erba sintetica». E perché si è chiesto al signor Tarditi di realizzare (per 3.040 euro) due «vademecum informativi dei prodotti ittici»? C’è da giurare che con i 100 euro pagati per un «progetto grafico» il signor Griffo non sia certo arricchito. Piazza Solferino e il suo sponsor village durante le Olimpiadi dev’essere stata davvero una meraviglia: per «studiare il layout», i decori e progettare manufatti e allestimento il sindaco Chiamparino ha speso bei 212.640 euro. E infine, chissà se il gruppo «gestione del conflitto» guidato dalla signora Da Milano per 1.530 euro avrà portato più pace in città.

BOLOGNA
La rossa Bologna a quanto pare ama il segreto. Le caselle con la descrizione degli incarichi sono tutte in bianco; e dunque non si saprà mai perché al signor Bortolotti sono state assegnate «consulenze» per 120 euro, mentre ce n’erano 243.266 per il signor Conti e quasi 250.000 per il signor Fiori. Per non parlare delle consulenze in cui l’unica cosa nota è lo stanziamento: 146.880, 79.050, ecc.

MILANO
Milano è una città europea, moderna: e giustamente paga consulenti perché le caldaie funzionino bene. E scrupolosa: ha pagato 492 euro al signor Ceriani per «collaudo fornitura sciarpe per la Polizia municipale» e «collaudo di tessuti in genere», 67 al signor Bayre per «collaudo di prodotti di pellame». Ma è anche una città eclettica ed «aperta»: finanzia corsi di riflessologia plantare (1.809 euro), naturopatia e iridologia (8.283), découpage (1.312,50), ballo normale e ballo liscio (2.777), training autogeno (936), corsi di misteriosa «somatica dello spazio» (1.512 euro). E pure il rebirthing, che è valso alla signora Caliandro una consulenza da 45.493 euro. Paolo Glisenti, coordinatore dei rapporti istituzionali del sindaco Moratti, invece, ha uno stanziamento da 165.000 euro.

ROMA
La Capitale ha stanziato quasi 1,5 milioni per un corso di formazione di informatica per 3.300 dipendenti. Speriamo che serva. Intanto si spendono 2.000 euro perché il signor Balocchi inventi il calendario della Polizia Municipale, e 1.300 perché il signor Corso collaudi il vestiario dei vigili. E il grande linguista Tullio De Mauro incassa 287,36 euro (come il suo collega della Commissione Barbieri) per far parte della Commissione Consultiva di toponomastica.

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