lunedì, giugno 09, 2008

Il pavido Castelli


Come al solito quelli della Lega si dimostrano dei leoni di carta. Le affermazioni di Castelli proposito del vergognoso disegno di legge sulle intercettazioni la dice lunga sulla statura politica di questa gente.

da Corriere.it

ROMA - All'indomani dell'annuncio del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, di una futura stretta sulle intercettazioni, l'Associazione nazionale magistrati difende questo strumento «indispensabile» nella lotta al crimine. «Le intercettazioni sono uno strumento insostituibile per le indagini non solo contro la criminalità organizzata e il terrorismo, ma contro l'usura, la criminalità economica, il riciclaggio, gli omicidi, i sequestri, la pedofilia - ha detto il segretario del sindacato delle toghe, Giuseppe Cascini, intervistato da Sky Tg24 -. Senza le intercettazioni telefoniche, l'azione di contrasto nei confronti del crimine diventa più debole e più difficile». Una posizione condivisa dall'opposizione, con Veltroni («Così il governo impedisce ai magistrati di svolgere le indagini»), e dal sindacato dei giornalisti, che si dice pronto ad ogni azione per contrastare il progetto del governo in nome del diritto all'informazione.

ALFANO: CONTENERE SPESE - Accuse a cui risponde in serata il ministro della Giustizia Angelino Alfano: «Nessuno vuole comprimere le indagini, o togliere ai magistrati il potere di indagare - ha spiegato al Tg4 -. Vogliamo razionalizzare il sistema e contenere le spese, vi è un'invasività nella vita dei cittadini, a causa delle intercettazioni, giunta a livelli intollerabili».

«DIVIETO ASSOLUTO» - «Intendiamo introdurre il divieto assoluto di intercettazioni telefoniche, escludendo quelle che riguardano la criminalità organizzata e il terrorismo e nel prossimo Consiglio dei ministri porteremo un nuovo provvedimento» aveva annunciato sabato Berlusconi. Per i trasgressori la pena proposta è di cinque anni di carcere, e penalizzazioni finanziarie importanti sono previste per gli editori che dovessero pubblicarle.

CASTELLI - Un'urgenza condivisa da governo e maggioranza. Anche se non mancano voci fuori dal coro. Come quelle della Lega e in particolare di Roberto Castelli, sottosegretario alla Infrastrutture ed ex ministro della Giustizia, secondo cui le intercettazioni dovrebbero essere adoperate anche nelle inchieste che riguardano i reati di concussione e corruzione. Intervenendo al programma «In mezz'ora» di Lucia Annunziata, l'esponente della Lega si è augurato che il clima tra il premier e i magistrati possa migliorare. «Ai tempi del mio dicastero - ricorda - c'era uno scontro patologico. Ora speriamo che si torni a una vera divisione dei poteri». Una contrapposizione 'smontata' in serata dallo stesso senatore leghista: «Hanno voluto malignamente forzare il mio pensiero, inventando una contrapposizione tra la Lega e Berlusconi sul tema delle intercettazioni che non esiste. Ho premesso che esprimevo pareri personali che non impegnano la Lega Nord». Pavido.

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