martedì, luglio 01, 2008

Elezioni alla siciliana



Ma ovviamente come in Sicilia in molte alt parti d'Italia accade lo stesso. Un esempio, ma la splendida Grottaglie in provincia di Taranto dove praticamente per le elezioni c'è un candidato a famiglia (sono 30.000 abitanti) e non è sempre per spirito di servizio, ma solo perché "con la politica si fanno i soldi". Nel caso di Sgarbi, che gli italiani conosceranno mentre agli stranieri non lo spiego perché non lo ritengo un personaggio degno di essere ricordato, mi chiedo che tubo ci faccia l'ex assessore del comune di Milano (mi sembra rimosso, ma posso sbagliare) sindaco in un paese siciliano. Ma questa è l'Italia di oggi.

Sgarbi eletto sindaco di Salemi. "Ora sarà famosa nel mondo"
Il Partito democratico conquista nove comuni, il Pdl otto. Cresce l'astensionismo

Vittorio SgarbiPALERMO - Vittorio Sgarbi è il nuovo sindaco di Salemi, centro agricolo in provincia di Trapani. E' stato eletto al ballottaggio con il 60,69% dei consensi (3.791 voti) contro il 39,31% del suo avversario Alberto Scuderi, sostenuto dal Pd e dalla lista Primavera Siciliana. L'ex assessore alla Cultura del Comune di Milano era appoggiato da Dc, Udc e da una lista civica.

Sgarbi partiva con un largo vantaggio, avendo ottenuto al primo turno il 39,18% contro il 17,88% di Scuderi, che nel ballottaggio ha avuto un migliaio di voti in meno del vincitore. "Finalmente Salemi grazie a me uscirà dall'isolamento e d'ora in poi il nome del paese non sarà più associato a quello dei cugini Nino e Ignazio Salvo e quindi alla mafia", ha commentato il critico d'arte. "Il mio nome - ha aggiunto - porterà Salemi ad essere conosciuto nel mondo. In sostanza, una campagna pubblicitaria a costo zero per i cittadini. Domani devo insediarmi e alla cerimonia sarà presente il sottosegretario della Lega Michelino Davico".

Pd in leggera rimonta. Nei ballottaggi dei 26 comuni siciliani chiamati alle urne, il Pd ha registrato una leggera rimonta rispetto al Pdl, che aveva stravinto al primo turno: ha conquistato nove sindaci contro gli otto del Popolo delle libertà.

Anche se c'è da dire che le squadre in gioco in queste comunali non erano ben chiare e vigevano "alleanze stravaganti": i candidati spesso erano appoggiati da liste civiche o da liste che provenivano dalla rottura di partiti sia del centrodestra che del centrosinistra. Le accoppiate sono state, ad esempio, Pd-Pdl, Pdl-Idv, Pd-Mpa. Quanto al Prc, ha appoggiato e fatto vincere due candidati a sindaco.

L'astensionismo, rispetto al primo turno, è cresciuto, con punte fino al 20%. Alla chiusura dei seggi aveva votato il 53,95% degli aventi diritto, il 16,50% in meno, in media, rispetto al primo turno.

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