venerdì, agosto 07, 2009

Ottimo intervistato, mediocrissimo intervistatore




L'intervista di Roncone è un esempio di come si facciano le domande in Italia. Banalità. Stupidaggini. La frasetta di raccordo "lei è pessimista". Ripetuta ben tre volte. Accipicchia Roncone! Te l'hanno suggerita o ti è venuta da solo?
Meno male che Battiato è persona intelligente e risponde a tono. E poi ci si chiede perché la gente non compri più i giornali. Troppi ne compra invece.


FABRIZIO RONCONE IL CORRIERE DELLA SERA
«D'istinto, di pan cia, mi verrebbe da dire che non esiste alcuna differenza tra Nord e Sud. Perché quan do salgo a Milano trovo gli stessi poveri di Palermo, e poi anche la stessa arroganza di tutti gli altri, la stessa deriva tribale, violenta, la voglia di sopraffare, di sfoggiare mu scoli e ignoranza, trovo l'iden tica insofferenza al giusto, al bene comune...».

Lei è un intellettuale, provi a non rispondere di pancia.
«Allora le dico che il Sud è seduto su un vulcano, un vul cano non di natura geologica, ma sociale. E sebbene questo vulcano stia per esplodere, i politici fanno finta di nulla, anzi si appassionano in discus sioni sostanzialmente inutili, come è in fondo anche quella scatenata dagli ultimi dati for niti da Bankitalia».

( Questa intervista a Franco Battiato - geniale autore sempre in bilico tra sperimen tazione e leggendari album da milioni di copie, e poi regista, scrittore, studioso di medita­zione orientale e persino capa ce, nonostante l'aspetto auste ro, di slanci di purissima iro nia - era cominciata con lui che, gentilmente, chiedeva di non essere chiamato maestro. «Sa, fossimo in Francia, il ter mine avrebbe un senso: ma qui...» ).

Lei è siciliano e vive a Mi lo, tra il mare e l'Etna. I politi ci che...
«Che commentano pompo si lo studio della nostra Banca centrale secondo cui al Sud la vita costa il 16,5% in meno? Ah! Ma non uno che dica quanto qui conti una certa so lidarietà familiare, dove il pa­dre aiuta il figlio disoccupato, e soprattutto zitti, tutti zitti sull'aspetto più eclatante del la faccenda: e cioè che in tutto il Sud c'è un'economia som mersa di natura criminale, ma fiosa, che non solo fattura ci fre pazzesche, ma che poi va a reinvestirle, appunto, proprio al Nord».


Scenario complesso.
«Complesso? Colluso».

Questa è un'affermazione pesante.
«Questa è la verità».

Battiato, la spieghi.
«Chi è che governa il Sud? Loro. Chi è che incassa le tas se? Loro. Chi è che poi i soldi delle tasse non li tramuta in beni pubblici, tipo autostrade, ospedali, scuole? Loro... e allo ra io le chiedo: questi politici sono credibili?».

Intanto esponenti del Pdl e del Mpa di Lombardo pen sano di fondare un partito del Sud.
«Pensano a una Lega del Sud. No, l'idea mi fa orrore».

Promettono di interessarsi concretamente ai problemi del Meridione...
«Sono centocinquanta anni, è dal giorno in cui l'Italia fu unita su un pezzo di carta che il Sud o viene dimenticato, op pure usato. Sa perché sono a favore del Ponte sullo Stretto? Solo perché darebbe la sensa zione materiale di unire».

Lei è pessimista.
«No. Sono realista. Per ca pirci: leggo che il ministro Tre monti starebbe pensando a una Banca per il Mezzogior no... »
Tremonti pensa potrebbe aiutare lo sviluppo delle im­prese meridionali...
«Senta, possono fondare tutte le banche che vogliono. Prima però devono riuscire a far vincere gli appalti agli im prenditori onesti, e non alle cosche. Prima devono garantirci che le case, in Abruzzo, non verranno ricostruite dalle stesse ditte che, nei pilastri, in vece del cemento, misero la sabbia».

Lei è assolutamente pessimista.
«Io la sera accendo la televi sione e ascolto i tigì. Poi, al mattino, acquisto i giornali. E cosa trovo? Trovo questi si­gnori che non parlano mai del Paese reale, che soffre, che non arriva alla fine del mese... non gli sento mai dire che al Sud il numero dei disoccupati è diventato enorme e che se non ci pensassero mafia, camorra e 'ndrangheta a fornire posti di lavoro, sarebbe un guaio».

Come ne usciamo?
«Io credo che l'intero Paese vada rieducato».

Rieducato?
«Senta, è del tutto evidente che qui non è più un proble ma di destra e sinistra. Il punto politico è recuperare etica, morale, dignità, senso dello Stato».

Gli studenti più bravi sem bra siano al Sud. Si sospetta però aiutati da insegnanti in dulgenti nei giudizi.
«Lei cita statistiche, inutili statistiche. Come si fa a capire se un professore è largo di manica? L'unica certezza è il lessi co usato dai leghisti: ecco, quello testimonia, detto tra noi, che al Sud, probabilmente, si studia meglio».

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