giovedì, giugno 25, 2009

Articolo noioso per terroni




...perché le cose a Bari vanno così, dall'Università alla sanità pubblica.

Alla conquista della sanità ecco il "sistema Tarantini". Non c´erano solo i politici nel giro delle feste organizzate da Gianpi ma anche molti medici responsabili degli acquisti. Neurochirurgia e ortopedia sono i reparti al centro del business. Ore di intercettazioni al vaglio della guardia di finanza. L´indagine della procura sulla corruzione per conquistare spazio nel mercato delle forniture ospedaliere in Puglia
di Gabriella De Matteis e Giuliano Foschini

Fonte: Repubblica Bari

Favori in cambio di appalti. Donne per ottenere un trattamento privilegiato, per accedere alle stanze del potere. E fare affari, accumulare ricchezza. L´inchiesta della procura di Bari fa luce anche su un sistema. Racconta delle ragazze che avrebbero partecipato alle feste del premier, ma ricostruisce anche un meccanismo consolidato del quale Gianpaolo Tarantini era il principale ideatore.

L´imprenditore barese ha 34 anni. Ha ereditato le società del padre. Eppure nella strada della sanità, in poco tempo, aveva fatto strada. Era conosciuto. Noto anche ai politici più navigati. A destra e a sinistra, Gianpaolo Tarantini aveva stretto rapporti personali, amicizie d´interesse. E anche nel mondo delle cliniche e degli ospedali aveva conoscenti, amici. Come alcuni primari, medici che, alle sue società, chiedevano le forniture. È questo il nodo dell´indagine. Perché al di là del presunto giro di escort e cocaina, al di là dei politici che avrebbe chiesto incontri "galanti", nell´inchiesta del sostituto procuratore Giuseppe Scelsi ci sono anche le procedure con le quali alle società dell´imprenditore barese e del fratello Claudio sono state assegnate alcune forniture.

Incarichi milionari che hanno permesso ai due di far crescere il fatturato delle proprie aziende. Le indagini non sono concluse. Gli uomini della guardia di finanza stanno rileggendo le intercettazioni telefoniche che hanno permesso di scoprire il presunto scandalo. Neurochirurgia e ortopedia: sono questi i reparti (ma sul nome degli ospedali gli investigatori non si sbilanciano) dove Gianpaolo Tarantini e suo fratello hanno fatto affari e non in maniera lecita. Le aziende dei due imprenditori, è l´ipotesi della procura di Bari, sarebbero state favorite. Avvantaggiate nella corsa per l´aggiudicazione di forniture di protesi. Gianpaolo Tarantini, sarebbe comunque riuscito a ripagare medici e primari che, nei confronti delle sue società, avrebbero avuto un occhio di riguardo.

La strategia della procura, ora, chiara. Gli uomini della guardia di finanza non scoprono le proprie carte, non per il momento almeno. Sperano di trovare altri riscontri. A maggio hanno perquisito gli appartamenti e gli uffici, oltre che dei fratelli Tarantini, del primario della seconda clinica di ortopedia al Policlinico di Bari Vincenzo Patella e di Ilaria Tatò, fisiatra ed imprenditrice. L´accusa, per loro, è di associazione a delinquere, finalizzata alla corruzione: perché l´ipotesi della procura è che i quattro avessero dato vita ad un vero e proprio sistema.
Ilaria Tatò avrebbe consigliato ad alcuni pazienti di rivolgersi per una consulenza più approfondita al primario Patella che, poi, avrebbe prescritto l´applicazione di protesi. A fornirle la "Tecnohospital" dei fratelli Tarantino. Saranno le indagini a dire se, come sospettano gli investigatori, questo o altri meccanismi siano stati sperimentati anche in altri reparti e ospedali. Sarà l´inchiesta ad accertare se e da chi i due imprenditori siano stati favoriti.
Il fascicolo è molto complesso. Con il passare dei giorni si moltiplicano i filoni dell´indagine. E anche gli spunti investigativi diventano più numerosi. L´ascolto delle intercettazioni sta offrendo altri particolari. E soprattutto sta delineando la personalità di Gianpaolo Tarantini. L´imprenditore, al telefono, ha parlato anche con Silvio Berlusconi. Conversazioni frivole, ritenute non fondamentali per le indagini, che dimostrano però la familiarità tra l´imprenditore e il presidente del Consiglio.

Quest´ultimo non sapeva però che l´abitudine di Gianpaolo Tarantini era pagare le ragazze, disposte a partecipare a cena o alle feste, organizzate dal premier a Palazzo Grazioli o a Villa Certosa. Come ha fatto con Patrizia D´Addario che ha ammesso di aver avuto un rapporto sessuale con Berlusconi. E che in un´intervista al giornale britannico Sunday Times, ieri, ha raccontato nuovamente i suoi due incontri con il premier.

«Ma questo è un harem» ha detto Patrizia di aver pensato quando alla prima festa a Palazzo Grazioli ha visto altre venti ragazze. E la escort barese ha reso nuove dichiarazioni, ha aggiunto altri particolari sulla vicenda, ieri mattina, quando agli uomini della guardia di finanza ha consegnato video e registrazioni audio, materiale che sarà allegato agli atti dell´inchiesta.
E in queste ore il pubblico ministero Giuseppe Scelsi sta valutando la possibilità di ascoltare anche coloro che, così come emerge dalle intercettazioni, hanno incontrato le ragazze, reclutate da Tarantini, indagato per induzione alla prostituzione. L'obiettivo è capire se sapessero che l´imprenditore barese, per la partecipazione alle feste o agli incontri a luci rosse, pagasse le giovani donne.

Nessun commento: