Un avversario, ma probabilmente anche un galantuomo
fonte www.paologuzzanti.it
ECCO IL TESTO DI QUESTA GRAVISSIMA LETTERA DI LEHNER CHE MOSTRA LO STATO DELLA DEMOCRAZIA NEL PARTITO DELLE LIBERTA’, NOME CHE APPARE OGGI DEL TUTTO COMICO, ANZI GROTTESCO.
Paolo Guzzanti,
come sai da gran tempo non condivido pressoché nulla di ciò che vai scrivendo.
Sono stato, anzi, assai duro e, talora, spietato verso di te, non perdonandoti mai niente. Tu, da parte tua, mi hai dato del poveraccio e del nulla eterno, pur avendo io dedicato la vita allo studio ed alla scrittura (23 volumi).
La guerra, però, è guerra.
Oggi, però, pur ribadendoti che potevi esprimere il tuo dissenso, senza perdere la misura e la tramontana lessicale, evitando, magari, di offendere i tuoi stessi colleghi, non mi unisco ai Maramaldi.
In tempo reale, chiesero proprio a me di esercitare come perito guzzantologo e guzzantofobo il diritto-dovere di darti il colpo di grazia.
Su di te - lo sai - avrei potuto scrivere un libro, ma ho rifiutato.
Ho rifiutato per l’ovvia ragione che tu, pur sbagliando, avevi mostrato nell’errore un indubitabile ed apprezzabile coraggio.
Per questo, non sono intervenuto, riservandomi soltanto la licenza di celiare senza cattiveria e senza accanimento, magari anche sui tuoi censori.
Ti esorto, infine, perché non ti voglio male e, anzi, ti auguro ogni bene, a lasciar perdere il presidente Berlusconi, che sta facendo benissimo, dedicandoti ad altri più giusti bersagli.
Non privarci della tua fantasia, della tua veemenza, financo della tua follìa, perché possono essere ancora utili alla battaglia anticomunista ed anti-islamica, all’impegno comune contro tutti i fondamentalismi.
Un abbraccio
Giancarlo Lehner
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