Pentma vuol dire pietra, ma questo blog è solo un sassolino, come ce ne sono tanti. Forse solo un po' più striato.
domenica, giugno 28, 2009
Mal che vada mi butto in politica
Fonte: la Repubblica
Le tre fan del premier bisticciano sulla foto."Io non ci sono". "No, a Olbia c'eri pure tu"
"Andammo in Sardegna qualche settimana dopo che lo incontrammo in un hotel ai Parioli"
di CONCHITA SANNINO
BARI - Prima erano solo Virna, Emanuela e Francesca. Quando partivano per Villa Certosa, nel 2006, portavano in dono a Berlusconi "un barattolino con l'aria di Napoli, gadget che gli piacque molto". Ora qualcuna non ricorda più.
"Io sono stata a Villa Certosa, è vero. Ma mi pare che non vi ho dormito. Forse quella stessa sera l'aereo privato ci riaccompagnò a Napoli. Ma non c'è niente di male, no?", mormora la prima, l'esuberante Virna Bello. "Io non c'ero. Non conosco lo scalo di Olbia, forse era Vicenza", nega la seconda, Emanuela Romano, che arriva a non riconoscersi nella foto, insieme con le (ex) amiche. Mentre la terza ragazza ritratta nel servizio de L'espresso, l'imprevedibile Francesca Pascale, lo rivendica. "Ma scherziamo? Come faccio a dimenticare, come fa Emanuela a dire che non c'era? Siamo state ovunque, noi tre, a Olbia, a Vicenza, ovunque al seguito del presidente, anche quando non era premier".
Francesca parla, con entusiasmo, quasi per tutte e tre. "Noi siamo quelle che si inventarono il comitato "Silvio ci manchi" e la cosa colpì molto Berlusconi. Io lo conobbi proprio con Emanuela e con Virna: ci dissero che lui avrebbe volentieri incontrato i giovani attivisti del partito e andammo tutte e tre all'hotel Duke, ai Parioli. Ad ottobre ci presentammo, e appena qualche settimana dopo partimmo per Villa Certosa - prosegue Francesca - La prima volta nella sua residenza di Porto Cervo è stata bellissima. Io dico che non c'è niente di cui vergognarsi, era una convention politica. Ricordo tutto molto bene. Chiamavo a casa per dire "Sapeste che cos'è questa villa!". Ho ancora in mente la visita al parco, i dettagli. E poi i miei palleggi con il presidente. Sì, con il pallone. Io sono malata di calcio, tifosa del Napoli, e mi calmo solo così. Per il resto ho un carattere vulcanico e possessivo. Berlusconi stesso scherzando dice che, per il mio carattere, sono una fascista".
Eccolo il terzetto vesuviano immortalato in quella foto dell'autunno 2006, altre tre ragazze scese dall'aereo privato di Berlusconi e diretto nel cuore verde della residenza sarda. Un trio prediletto dal Cavaliere anche nelle trasferte napoletane: dagli incontri in Prefettura alle cene corali all'hotel Vesuvio. Uno scatto emblematico, in fondo, della politica e della selezione della classe dirigente ai tempi di re Silvio: già prima che il Noemigate e poi l'inchiesta di Bari rivelasse il giro di pericolose relazioni del presidente del Consiglio.
La svolta della loro vita era dietro l'angolo di Villa Certosa. Oggi Virna è assessore comunale all'Istruzione, nel comune di Torre del Greco per il Pdl. E conferma, con un largo sorriso, che a una delle prime interviste ufficiali si presentò come "braciolona. Così in effetti mi chiamano per gioco gli amici. D'altro canto non sono mai stata filiforme. E poi anche con il linguaggio si possono avvicinare i giovani alla politica".
Emanuela Romano frequenta un master in Publitalia come manager in gestione delle "risorse umane": ma, già delusa da una mancata candidatura alle politiche, è stata depennata anche dalle liste europee, dopo il noto j'accuse di Veronica Lario. Al punto che suo padre con un gesto inconsulto, il 28 aprile, tentò di darsi fuoco dinanzi a Palazzo Grazioli.
E infine ecco l'eclettica Francesca, appena eletta consigliere della Provincia di Napoli. In poco tempo è passata dagli 88 voti raggranellati alla municipalità Posillipo di Napoli ai 7600 consensi di oggi.
Prima, erano solo Virna, Emanuela e Francesca, ragazze con lavoretti precari, cliché delle sveglie & belle napoletane. Oggi discutono con i vertici Pdl. Due su tre siedono su poltrone pubbliche. Alle spalle, lo snodo di Villa Certosa.
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