Il presidente Fini paventa il rischio di un disamore verso le istituzioni e la politica. Ma perché? Uno si chiede su cosa fondi, l'ex presidente di AN, queste sue paure. Io mi permetto di postare questo articolo sul suo ex portavoce. Ovviamente se qualcuno vuole vederci un rapporto sono fatti suoi. E ringraziamo ancora i geni che hanno fatto passare l'indulto.
Fonte la Stampa
Accompagnava la Gregoraci con l'auto blu: 8 mesi a Sottile
L'ex portavoce di Fini, Salvatore Sottile
L'ex portavoce di Gianfranco Fini è stato condannato dal Tribunale di Roma per il reato di peculato
Otto mesi di reclusione. Questa la condanna inflitta a Salvatore Sottile, ex portavoce di Gianfranco Fini, dai giudici della II sezione penale del Tribunale di Roma in merito alla vicenda dell’uso improprio dell’auto di servizio che, secondo le accuse, Sottile utilizzava per accompagnare le soubrette Elisabetta Gregoraci e Maria Di Majo nei locali della Farnesina (Fini era in quel momento Ministro degli Esteri).
Il processo nasce da un’inchiesta, ribattezzata poi Vallettopoli, aperta a Potenza nel 2006 dal pubblico ministero John Woodcock. I reati ipotizzati, che determinarono anche un arresto di Sottile per alcuni giorni, erano, oltre a quello di peculato, quelli di concussione sessuale e corruzione. Quest' ultimi, però, erano decaduti durante l'inchiesta. In particolare, l’accusa di concussione sessuale, finalizzata, secondo la procura potentina, per la Gregoraci ad ottenere raccomandazioni per poter lavorare in Rai venne archiviata dopo le dichiarazioni della showgirl. In un interrogatorio con il pm di Potenza parlò infatti di scambio di coccole e affettuosità con Sottile: un rapporto, insomma, da cui non sarebbe scaturito sesso.
In una precedente udienza, Sottile aveva spiegato che le attrici citate negli atti si recavano da lui per parlare di lavoro e, qualche volta, di problemi personali. «Mi sembrava normale e logico mandarle a prendere e portarle nel mio ufficio alla Farnesina» si era giustificato Sottile «così come ho fatto con altre persone che chiedevano di incontrarmi. Non dimentichiamoci che io per dodici anni sono stato anche capo ufficio stampa di un partito politico».
Quanto all’auto che gli era stata assegnata dalla presidenza del Consiglio, un’Alfa 156, l'ex parlamentare di An aveva detto di considerarla «un benefit per il lavoro che svolgevo e quando l’ho presa nessuno mi ha detto niente sulle prescrizioni vigenti. Posso dire che con quella vettura non ho mai fatto viaggi privati nè curato interessi personali. Mai usata neppure di domenica e nei festivi. Ammetto però di essermene servito per mandare a prendere persone che chiedevano un incontro per ragioni di lavoro. Non ci vedevo nulla di male».
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