martedì, giugno 23, 2009

Deliri




(AGI) - Roma, 23 giu. - Gli attacchi di Famiglia Cristiana al premier sono dettati da "odio ideologico" piu' che dalla "carita' cristiana". E' il duro commento del sottosegretario al Welfare Eugenia Roccella all'editoriale di don Sciortino che definisce "indifendibili" i comportamenti privati di Berlusconi. "Con Dio, dice don Sciortino, non e' possibile stabilire un lodo. Ma don Sciortino - afferma la Roccella in una nota - non puo' sostituirsi, nel giudizio, a Dio o anche semplicemente al confessore del presidente del Consiglio. E' nel mondo islamico che esiste l'identita' tra reato e peccato, non in quello cristiano fondato su una distinzione laica tra Cesare e Dio; ed e' in ambito protestante, non cattolico, che il peccato assume immediatamente valenza sociale e qualifica l'appartenenza del singolo alla comunita'". L'attacco di Famiglia Cristiana al presidente del Consiglio, sostiene Roccella, "smentisce lo stesso titolo del giornale. Tanta acredine e fretta nel giudicare e' piu' vicina all'odio ideologico che alla carita' cristiana ed evangelica del 'chi e' senza peccato scagli la prima pietra'. Inoltre se la coerenza, come afferma sempre don Sciortino, e' una virtu' allora dovrebbe tuonare contro l'incoerenza di chi sfoggia un'esemplare vita familiare e poi propone leggi devastanti per la famiglia".

Chi è la Roccella: Eugenia Maria Roccella (Bologna, 15 novembre 1953) è una giornalista e politica italiana. Attualmente è sottosegretario al welfare. Figlia di uno dei fondatori del Partito Radicale, Franco Roccella, entra a 18 anni nel Movimento di liberazione della donna diventandone leader. Si fa portavoce in quegli anni di molte battaglie femministe.

Poi, su "cattolici in rete" trovi:

Nel distacco dall’impegno politico, pur non perdendo i contatti con i movimenti internazionali delle donne, ha avviato un personale bilancio critico dell’esperienza femminista, che l’ha portata su posizioni di difesa della dimensione materna come costitutiva dell’identità femminile e di cautela nei confronti delle trasformazioni che le biotecnologie introducono nella vita quotidiana. Ha quindi sostenuto con interventi pubblici e articoli la scelta astensionista nel referendum sulla legge per la procreazione assistita.
Da quel momento si è impegnata in modo sempre più attivo sui cosiddetti temi “eticamente sensibili”, fondando “Safe”, un comitato per la salute femminile, e schierandosi contro la selezione genetica, l’eutanasia, l’espropriazione tecnoscientifica della maternità.

Aesso, il minimo che viene da dire è che questa signora sia una voltagabbana. Se sei laica (o laicista) fai la laica (o laicista). Se sei cristiana ne rispetti i precetti. Se sei femminista, fai la femminista. Si tratta dell'ennesima ex radicale alla Capezzone che ha trovato modo di fare carriera. Lo apprendano i suoi elettori e anche chi la fa/faceva/farà scrivere su Avvenire.

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