Pentma vuol dire pietra, ma questo blog è solo un sassolino, come ce ne sono tanti. Forse solo un po' più striato.
sabato, giugno 27, 2009
Corrispondenza
Non ho postato, perché mi sembrava sciocco e noioso farlo, l'intervista ad Angelo Rizzoli, un signore che è stato sottomesso a quintalate di processi. Dice lui che ne è uscito pulito e che chiederà risarcimenti. Vedremo cosa dirà la magistratura. Posto invece la, a mio parere sacrosanta, lettera di risposta di Veronica Lario a uno che dispensa consigli (non richiesti), e offese. È però un po' ridicolo questo vezzo della Lario di mandare lettere. Dia un'intervista in esclusiva a qualcuno e finiamola. Non è cosa "loro" la stampa, né di Berlusconi, né di Veronica Lario. Ci sarà un giornale popolare a cui parlare? E non faccia che va a dare un'altra intervista a Micromega. In questo momento non sarebbe intelligente.
Fonte corsera
Egregio Direttore,
Evidentemente il fermo proposito mio e del mio avvocato, di mantenere la vicenda della separazione da mio marito sul piano della compostezza, infastidisce (non capisco perché) persone che non dovrebbero avere alcun interesse per la questione, e che certamente non hanno alcun titolo per esprimere pubblicamente giudizi al riguardo.
Constato, leggendo il Corriere della Sera del 25 giugno (pagina 15), che questo è ora il caso del signor Angelo Rizzoli, persona che non ho mai conosciuto, la cui moglie Melania, che pure non ho mai conosciuto, era già stata prodiga nei miei confronti, qualche tempo fa, di consigli non richiesti né graditi (Corriere della Sera del 23 maggio). Che queste persone—non si sa da quale cattedra o pulpito — insultino quattro mie «amiche milanesi», non meglio identificate, tacciandole di crassa ignoranza, è increscioso ma anche ridicolo. È grave e intollerabile, invece, che il signor Rizzoli mi accusi, dalle colonne del Suo giornale, di «destabilizzare» i miei figli, e in particolare «il più piccolo, Luigi, che andrebbe invece sostenuto: a volte ci si ritira nella religione come fuga dal mondo»: così mostrando, oltre a tutto, di considerare i sentimenti religiosi di mio figlio, che riguardano solo lui e che non sono certo nati in queste settimane, come un fenomeno anomalo e patologico; cosa forse naturale, purtroppo, per chi non riesce nemmeno a immaginare che possano esistere valori diversi da quelli materiali. Per buona fortuna, Luigi non è affatto in fuga dal mondo, e ha sufficiente forza morale per valutare lo squallore di quelle parole. Ma vorrei ugualmente che venisse lasciato in pace, come me e le mie figlie. E possibilmente anche le mie amiche.
Grata per l’attenzione Le invio i miei saluti.
Veronica Berlusconi
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento