Pentma vuol dire pietra, ma questo blog è solo un sassolino, come ce ne sono tanti. Forse solo un po' più striato.
sabato, giugno 27, 2009
Parole all'aria
Il corsera sta coprendo bene l'evento anche se il povero De Bortoli è costretto a nascondere i pezzi sul sexy gate nelle pagine interne e a non dargli il risalto principale sulla pagina web. C'è da dire però che non è che si possano pubblicare o riportare bugie del genere proprie del Tarantini. Che lo facciano Libero o il Giornale, che hanno deciso di sposare le tesi difensive del presidente del Consiglio, si può capire. Che lo faccia il corrierone un po' meno. E continuare con questa stronzata della stampa "di sinistra" è un'offesa di cui il Tarantini dovrebbe rispondere. E piantiamola con questa storia che delle ragazze giovani possano correre dietro a un vecchio (perché questo è Berlusconi) di oltre 70 anni. Se vogliamo ridurre tutto a meretricio questa sarà l'Italia del Tarantini. In tanti però non siamo d'accordo.
Tarantini e le cene a Palazzo Grazioli: «Le ragazze? Per fare bella figura»
L'imprenditore al centro dell'inchiesta barese: «Che cavolata che ho fatto, il premier mi scusi»
ROMA - Le ragazze invitate da Gianpaolo Tarantini alle feste del premier Silvio Berlusconi erano pagate «solo per rimborsare le spese che dovevano sostenere per gli spostamenti». Lo afferma l’imprenditore al centro dell’inchiesta di Bari in un’intervista al Giornale che sarà in edicola sabato, sottolineando che il presidente Berlusconi «non poteva neppure lontanamente immaginare che io - ammette -, per fare bella figura con lui, rimborsassi a delle ragazze le spese che dovevano sostenere per venire a Roma e soggiornare in albergo. La stampa di sinistra poi ha avanzato la tesi che addirittura le pagassi per una loro prestazione "intima". Figuriamoci».
«D'ADDARIO? NON SAPEVO FOSSE UNA ESCORT» - Nelle dichiarazioni rilasciate al Giornale, l'imprenditore parla anche di Patrizia D'Addario: «Se avessi saputo che faceva la escort non l’avrei mai frequentata e tantomeno l’avrei portata ad una cena col presidente», assicura Tarantini. «Lei - aggiunge - si era presentata come figlia di un imprenditore del settore edile. Ho letto che avrebbe chiesto a me e al presidente di intervenire su una pratica edilizia. Ma vi rendete conto? Ma come si può pensare che il presidente potesse fare qualcosa in un Comune, in una Provincia, in una Regione, tutte amministrate dalla sinistra? Una vera assurdità. Ne viene fuori che questo è stato soltanto un alibi per coprire la vera "missione", ovvero che qualcuno avesse progettato con lei di tendere un’imboscata al presidente a fini politici e che tutto fosse stato progettato con cura. Il registratore, le testimonianze delle amiche e infine quella dichiarazione davvero incredibile: "Io sono una escort e costo mille euro a prestazione". Quanto deve farsi dare una persona per una patente di questo tipo che le segnerà la vita? La risposta di tutti è: molti, molti soldi».
«STANCO DI QUESTO GIOCO AL MASSACRO» - «Sono stanco di questo gioco al massacro, stanco di leggere tante falsità, stanco di essere definito un procacciatore di escort», aggiunge Tarantini. «Che cavolata che ho fatto, che stupido sono stato...». «Quando ho avuto la possibilità di conoscere Berlusconi - racconta l'imprenditore -, ho toccato il cielo con un dito. Non mi sembrava vero. Poi l'ho conosciuto sul piano personale, con la sua simpatia, il suo calore umano, il suo rispetto per gli altri, la sua genialità. Davvero irresistibile. E ho creduto che sarebbe stato più facile frequentarlo facendomi accompagnare da bellissime ragazze. Da qui è venuta fuori la storia che ha occupato i giornali e che è nella realtà molto diversa da come è stata raccontata». L'imprenditore chiede scusa a Berlusconi «per aver dato il pretesto a Repubblica, all'Espresso e agli altri organi della sinistra di coinvolgerlo in questo tipo di storie. Spero che mi perdoni perché so che è un uomo che non sa portare rancore».
«LE DONNE PAGHEREBBERO PER UNA STORIA COL PRESIDENTE» - Nell'intervista Tarantini torna sulla cena a Palazzo Grazioli del 4 novembre. Racconta che si è trattato di «una cena del tutto normale, durante la quale, e data anche la ricorrenza delle elezioni Usa, si è prevalentemente parlato di politica. Quanto ho letto sui giornali in merito a quella sera è fuori dalla realtà. Non risponde a verità». Molte donne «pagherebbero per una storia con il presidente» Silvio Berlusconi, dice ancora l'imprenditore al Giornale. ««'è la fila per incontrare e frequentare» il premier, spiega Tarantini. «Quanto alle ragazze, alle donne in generale - aggiunge -, sono loro che corrono dietro a lui, e non viceversa. Molte signore mi hanno detto che dopo aver conosciuto lui tutti gli altri sembrano incolori e inesistenti. Pagherebbero loro per una storia col presidente!».
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