lunedì, giugno 22, 2009

Porchetta e spionismo

Come minimo il premier è un ingenuo e non può stare dove sta.....

Fonte Corsera

Autoscatti a Palazzo Grazioli. La serata delle tre ragazze
La D'Addario: «Silvio mi disse: stavolta devi restare, so del problema e voglio darti una mano, risolverò tutto»

Dal nostro inviato Fiorenza Sarzanini

BARI - Patrizia si è soffermata sui particolari delle stanze, sui quadri, ha cercato i dettagli. Loro invece hanno preferito mettersi in primo piano. Pri­ma una, poi l’altra, poi tutte e due in­sieme. Sempre nel bagno. Eccole le fo­to scattate all’interno di palazzo Gra­zioli (GUARDA). Ecco il riscontro a quanto rivela­to dalla D’Addario e poi confermato dalle altre due ragazze: la sua amica Barbara Montereale e Lucia Rossini, anche lei barese reclutata da Gianpao­lo Tarantini. Sono proprio loro a com­parire nelle tre foto finite adesso agli atti dell’inchiesta. Entrambe con i ca­pelli neri, Lucia è quella che indossa l’abito a sottoveste.


È la notte tra il 4 e il 5 novembre 2008. Mentre negli Stati Uniti si vota per eleggere Barack Obama, Silvio Ber­lusconi è a Roma e organizza una cena nella sua residenza privata. «Verso le 22 - come ha raccontato la stessa Pa­trizia, testimone chiave nell’inchiesta sulle ragazze a pagamento messe a di­sposizione del premier - siamo entra­ti nel salone. Eravamo noi tre donne. Oltre a Berlusconi, c’erano Gianpy e il solito pianista». Per lei era la seconda volta. Venti giorni prima aveva già par­tecipato a una festa, ma aveva rifiutato di rimanere. Quella sera sapeva invece che il suo ingaggio non poteva limitar­si alla cena. «Gianpy mi aveva avverti­ta: lui vuole che rimani. E io avevo ac­consentito», ha rivelato. Nel buffet ci sono dolci, frutta esoti­ca e champagne. «Quando Silvio è en­trato - afferma Patrizia - è venuto subito verso di me». Nella sua borset­ta ci sono il registratore e il telefonino. Ma pare evidente che anche Barbara - forse temendo di non essere credu­ta se avesse raccontato di aver trascor­so una serata a casa del premier - si fosse attrezzata per dimostrare a tutti la sua presenza.


Del resto lei stessa, avrebbe avvisato un amico fotografo che vive a Roma di appostarsi all’in­gresso di palazzo Grazioli «perché ti faccio fare un bel colpo». Promessa im­possibile da mantenere. Come ha fatto mettere a verbale Patrizia, le disposi­zione di Tarantini su questo punto era­no severe: «Quando arriviamo in pros­simità dell’ingresso, tirate su i finestri­ni dell’auto». Alla guida c’è Dino, l’autista dell’im­prenditore. Cortile, ascensore, salone. «Non ci hanno sottoposto ad alcun controllo», confermano le tre quando vengono interrogate in una caserma della Guardia di Finanza di Bari. La se­rata comincia con Berlusconi che mo­stra loro un video sulla sua visita a Bu­sh e poi alcune foto «delle sue ville, della sua famiglia e in particolare del suo nipotino». Patrizia entra nei detta­gli: «Si è seduto vicino a me e mi acca­rezzava. C’erano le guardie del corpo e io mi sentivo in imbarazzo. Lui guarda­va le altre due ma stava vicino a me. Poi mi ha sussurrato: 'Questa volta de­vi rimanere. So del tuo problema e vo­glio darti una mano. Ti manderò due persone al cantiere del residence che vuoi costruire e risolverò tutto'. Pri­ma di andare Gianpy mi aveva rimpro­verato dicendo che l’altra volta ero sta­ta troppo fredda e a quel punto ho ac­cettato».

La donna racconta che inizialmente «ci siamo spostati tutti e quattro verso la camera da letto. Barbara e Lucia sta­vano da una parte, lui era concentrato su di me». È a questo punto che le altre due vanno in bagno. Una fotografa l’altra e lo specchio rimanda la loro immagine con la macchinetta digitale in mano. Poi insieme, quasi a voler fornire la conferma definitiva della loro parteci­pazione. Quando escono, la serata di Patrizia è già stata definita e Tarantini le porta via. Si sono appena conosciu­te, ma hanno familiarizzato. E infatti si rivedono anche a Bari, effettuano nuove trasferte in coppia. È la stessa Barbara, in una telefonata con Patrizia avvenuta il 7 giugno scorso ad ammet­tere: «Sì, sì. L’altra l’ho vista. Abbiamo fatto dei lavori insieme». Gli accerta­menti svolti nelle ultime settimane avrebbero dimostrato che le due sono state ingaggiate per andare a svolgere la loro attività in un casinò della Croa­zia. E adesso si sta verificando quali al­tri appuntamenti abbia procurato loro Tarantini. Oltre alla permanenza a vil­la Certosa a metà gennaio, Barbara avrebbe lavorato in altre città, in parti­colare Venezia e Vicenza.

Della notte a palazzo Grazioli rima­ne traccia registrata su varie audiocas­sette. E anche la mattina successiva, «quando Silvio mi ha chiesto di rima­nere per fare colazione insieme», l’ap­parecchio viene messo nuovamente in funzione. «A un certo punto - raccon­ta Patrizia - è entrato un uomo con un vestito perché lui doveva fare una dichiarazione alla stampa. Io dovevo vestirmi e quindi sono andata in ba­gno». Anche lei scatta alcune foto, una che la ritrae davanti allo specchio. Ma con il telefonino aveva già immortala­to la stanza da letto. Immagini nitide che sono state consegnate al magistra­to e rappresentano il riscontro per smentire che le tre ragazze possano es­sersi accordate per fornire una versio­ne comune su quella serata. Un evento che per loro era certamente speciale.

Fiorenza Sarzanini

Nessun commento: