Come minimo il premier è un ingenuo e non può stare dove sta.....
Fonte Corsera
Autoscatti a Palazzo Grazioli. La serata delle tre ragazze
La D'Addario: «Silvio mi disse: stavolta devi restare, so del problema e voglio darti una mano, risolverò tutto»
Dal nostro inviato Fiorenza Sarzanini
BARI - Patrizia si è soffermata sui particolari delle stanze, sui quadri, ha cercato i dettagli. Loro invece hanno preferito mettersi in primo piano. Prima una, poi l’altra, poi tutte e due insieme. Sempre nel bagno. Eccole le foto scattate all’interno di palazzo Grazioli (GUARDA). Ecco il riscontro a quanto rivelato dalla D’Addario e poi confermato dalle altre due ragazze: la sua amica Barbara Montereale e Lucia Rossini, anche lei barese reclutata da Gianpaolo Tarantini. Sono proprio loro a comparire nelle tre foto finite adesso agli atti dell’inchiesta. Entrambe con i capelli neri, Lucia è quella che indossa l’abito a sottoveste.
È la notte tra il 4 e il 5 novembre 2008. Mentre negli Stati Uniti si vota per eleggere Barack Obama, Silvio Berlusconi è a Roma e organizza una cena nella sua residenza privata. «Verso le 22 - come ha raccontato la stessa Patrizia, testimone chiave nell’inchiesta sulle ragazze a pagamento messe a disposizione del premier - siamo entrati nel salone. Eravamo noi tre donne. Oltre a Berlusconi, c’erano Gianpy e il solito pianista». Per lei era la seconda volta. Venti giorni prima aveva già partecipato a una festa, ma aveva rifiutato di rimanere. Quella sera sapeva invece che il suo ingaggio non poteva limitarsi alla cena. «Gianpy mi aveva avvertita: lui vuole che rimani. E io avevo acconsentito», ha rivelato. Nel buffet ci sono dolci, frutta esotica e champagne. «Quando Silvio è entrato - afferma Patrizia - è venuto subito verso di me». Nella sua borsetta ci sono il registratore e il telefonino. Ma pare evidente che anche Barbara - forse temendo di non essere creduta se avesse raccontato di aver trascorso una serata a casa del premier - si fosse attrezzata per dimostrare a tutti la sua presenza.
Del resto lei stessa, avrebbe avvisato un amico fotografo che vive a Roma di appostarsi all’ingresso di palazzo Grazioli «perché ti faccio fare un bel colpo». Promessa impossibile da mantenere. Come ha fatto mettere a verbale Patrizia, le disposizione di Tarantini su questo punto erano severe: «Quando arriviamo in prossimità dell’ingresso, tirate su i finestrini dell’auto». Alla guida c’è Dino, l’autista dell’imprenditore. Cortile, ascensore, salone. «Non ci hanno sottoposto ad alcun controllo», confermano le tre quando vengono interrogate in una caserma della Guardia di Finanza di Bari. La serata comincia con Berlusconi che mostra loro un video sulla sua visita a Bush e poi alcune foto «delle sue ville, della sua famiglia e in particolare del suo nipotino». Patrizia entra nei dettagli: «Si è seduto vicino a me e mi accarezzava. C’erano le guardie del corpo e io mi sentivo in imbarazzo. Lui guardava le altre due ma stava vicino a me. Poi mi ha sussurrato: 'Questa volta devi rimanere. So del tuo problema e voglio darti una mano. Ti manderò due persone al cantiere del residence che vuoi costruire e risolverò tutto'. Prima di andare Gianpy mi aveva rimproverato dicendo che l’altra volta ero stata troppo fredda e a quel punto ho accettato».
La donna racconta che inizialmente «ci siamo spostati tutti e quattro verso la camera da letto. Barbara e Lucia stavano da una parte, lui era concentrato su di me». È a questo punto che le altre due vanno in bagno. Una fotografa l’altra e lo specchio rimanda la loro immagine con la macchinetta digitale in mano. Poi insieme, quasi a voler fornire la conferma definitiva della loro partecipazione. Quando escono, la serata di Patrizia è già stata definita e Tarantini le porta via. Si sono appena conosciute, ma hanno familiarizzato. E infatti si rivedono anche a Bari, effettuano nuove trasferte in coppia. È la stessa Barbara, in una telefonata con Patrizia avvenuta il 7 giugno scorso ad ammettere: «Sì, sì. L’altra l’ho vista. Abbiamo fatto dei lavori insieme». Gli accertamenti svolti nelle ultime settimane avrebbero dimostrato che le due sono state ingaggiate per andare a svolgere la loro attività in un casinò della Croazia. E adesso si sta verificando quali altri appuntamenti abbia procurato loro Tarantini. Oltre alla permanenza a villa Certosa a metà gennaio, Barbara avrebbe lavorato in altre città, in particolare Venezia e Vicenza.
Della notte a palazzo Grazioli rimane traccia registrata su varie audiocassette. E anche la mattina successiva, «quando Silvio mi ha chiesto di rimanere per fare colazione insieme», l’apparecchio viene messo nuovamente in funzione. «A un certo punto - racconta Patrizia - è entrato un uomo con un vestito perché lui doveva fare una dichiarazione alla stampa. Io dovevo vestirmi e quindi sono andata in bagno». Anche lei scatta alcune foto, una che la ritrae davanti allo specchio. Ma con il telefonino aveva già immortalato la stanza da letto. Immagini nitide che sono state consegnate al magistrato e rappresentano il riscontro per smentire che le tre ragazze possano essersi accordate per fornire una versione comune su quella serata. Un evento che per loro era certamente speciale.
Fiorenza Sarzanini
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